Docu-film: Terra di Confine
TERRA DI CONFINE. IN FRIULI IL LATO OSCURO DEL RINASCIMENTO
Terra di confine. In Friuli il lato oscuro del Rinascimento (Italia, 2014), durata 40’, regia, soggetto e sceneggiatura di Piergiorgio Grizzo, produzione Alba edizioni e Lucescrittura, montaggio di Maurizio Caldana, musiche No Gray & The Sound.
Il docu-film è sostenuto da Provincia di Pordenone, Fondazione Crup, Camera di Commercio di Pordenone, Pordenone With Love.
Un docu film sul Friuli del Quattrocento, l’epoca solare e drammatica durante la quale, mentre nel resto d’Italia fiorisce il Rinascimento, qui gli eventi si accaniscono senza misericordia. Siamo nel 1499, l’anno dell’ultima e più devastante invasione turchesca, una mattanza che segnerà per sempre il popolo friulano come una fobia infantile, ispirando per secolo l’opera di scrittori e poeti, perfino il gigantesco Pier Paolo Pasolini che sulla vicenda scriverà una celebre tragedia teatrale, I Turcs tal Friul.
Terra di confine racconta la vera storia di Teodoro e Francesco Del Borgo, due soldati di mestiere al soldo di Venezia, che riscatteranno una vita da venturieri con un’azione coraggiosa e disinteressata per salvare la povera gente dei paesi, mentre gli eserciti della Serenissima assistono impassibili alle stragi e gli imbelli signorotti della nobiltà locale se ne stanno chiusi nei loro castelli.
Accanto a Teodoro e Francesco Del Borgo ci sono atri personaggi grandiosi, a dimostrare come la storia rimanga sempre il romanzo più credibile e affascinante. Il conte Jacopo di Porcia, umanista e uomo d’armi, che alterna la spada al pennino per difendere la sua gente e raccontare le vicende da lui stesso vissute; Nicolò Rudatis da Galleriano, il pievano con un passato da soldato di ventura che con il bottino delle guerre combattute in giro per l’Italia si è comprato la parrocchia, i voti e il perdono dell’Altissimo; Fiore dei Liberi da Premariacco, maestro d’armi vissuto 100 anni prima, che con le regole del suo Flos Duellatorum, leggendario manuale sulla scherma e sulla lotta a mani nude, ispirerà le gesta dei suoi epigoni quattrocenteschi.
A guidare lo spettatore dentro questo affresco, che ha i toni vivaci e i tratti essenziali dei pittori tolmezzini, lungo un itinerario medievale del Friuli e della Venezia Giulia, sospeso dall’inizio alla fine tra la realtà e la visione, è una studentessa straniera (interpretata dall’attrice Erica Alberti), che durante un viaggio in Italia, complice la scoperta di uno strano libro, sarà trascinata da un’attrazione irresistibile e primordiale verso questa antica terra di confine.